SUGLI ALPEGGI TORNANO GLI ATTACCHI DA LUPO ALLE MANDRIE
I margari non sono ancora arrivati sui pascoli degli alpeggi che già iniziano ad esserci i primi attacchi del lupo. Sabato 7 giugno il predatore ha infatti attaccato una mandria di bovini di razza Piemontese da pochi giorni arrivata in alpeggio alle porte di Crissolo, in alta Valle Po, di proprietà di Gianfranco Abbà.
I danni fortunatamente sono limitati ad alcuni capi feriti che presentano morsicature su cosce, narici e graffi sulla schiena; la fatica maggiore è stata quella di radunare e tranquillizzare la mandria spaventata per l’attacco. Dopo aver chiamato il veterinario aziendale per le prime cure antibiotiche sugli animali feriti, è stata avvisata l’Asl di competenza per accertare l’effettivo attacco: sono in corso degli accertamenti per stabilire se l’attacco sia dovuto realmente al lupo o a canidi, ma le dinamiche dell’evento non lasciano molti dubbi. In ogni modo rimane lo stupore per un attacco in pieno giorno e a pochi metri dal centro abitato.
L’Adialpi (Associazione Difesa Alpeggi Piemonte) torna a far sentire la propria voce in merito ad un problema più volte sollevato e che ogni anno conferma la sua pericolosità per le mandrie dei margari: il principio fondamentale è che lupo e pastorizia non potranno mai convivere.
“La situazione è sempre più assurda. – commenta Giovanni Dalmasso, Presidente Adialpi – Non possiamo più portare le nostre mandrie e i greggi in alpeggio sapendo che da un momento all’altro il lupo può attaccare arrecando gravissimi danni economici e morali che, anche se risarciti, non potranno mai sostituire il capo ferito o ucciso dal predatore.”
L’Adialpi chiede, dunque, un nuovo incontro con la Regione Piemonte in modo da poter discutere ancora una volta del problema e affinché vengano prese in considerazione seriamente le richieste dei margari.
“Sono necessari provvedimenti – continua Dalmasso – immediati e drastici seguendo il metodo francese, con abbattimenti selettivi e porto d’armi agli allevatori in modo da poter difendere i propri animali in caso di attacchi.”