Il Presidente dell’Associazione Difesa Alpeggi Piemonte, Giovanni Dalmasso, ha incontrato, domenica 8 luglio a Brossasco (CN), il Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota.
Durante l’incontro Dalmasso ha presentato la nuova associazione, specificando gli scopi e le attività che intende portare avanti per la tutela dei margari piemontesi. Argomento principale è stato quello della speculazione degli alpeggi: “una truffa legalizzata”, spiega Dalmasso, che sta mettendo a rischio il lavoro e la presenza degli alpeggiatori sui pascoli delle nostre montagne.
Il Presidente Cota ha ascoltato attentamente il problema sollevato dall’Adialpi e si è impegnato personalmente nella risoluzione del caso; nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra il Consiglio Direttivo dell’Adialpi e l’Assessorato all’Agricoltura del Piemonte in modo da trovare delle soluzioni in vista della futura Politica Agricola Comune post-2013. Durante l’incontro si è parlato anche del “problema lupo” la cui presenza sta ulteriormente danneggiando la pastorizia: anche su questo punto Cota ha promesso il proprio impegno con l’unico obiettivo di tutelare i margari e il loro lavoro nella conservazione dell’ambiente alpino.
IL PROBLEMA DELLE SPECULAZIONI DEGLI ALPEGGI IN PIEMONTE
Negli ultimi anni si è verificato un grande interessamento per le superfici degli alpeggi piemontesi a causa del sistema dei contributi della Politica Agricola Comune basato sul titolo/ettaro che ha indotto molti “speculatori” a cercare di accaparrarsi l’affitto di grandi superfici su cui investire i propri titoli, senza praticare di fatto l’alpeggio con i propri animali.
Di fronte alla possibilità di incrementare le entrate delle proprie casse, i comuni montani hanno sfruttato la possibilità di ricavare grandi somme di denaro dai canoni di affitto degli alpeggi, non sempre tutelando la figura del margaro o del pastore che con il proprio lavoro contribuisce alla conservazione del territorio. Quindi negli anni scorsi, molti speculatori si sono aggiudicati gli affitti degli alpeggi e per gli alpeggiatori “veri” (margari e pastori) risulta ormai impossibile competere con gli elevati prezzi degli affitti, perdendo di fatto l’alpeggio e la possibilità di effettuare le domande PAC per la propria azienda.
La necessità è di garantire agli alpeggiatori l’affitto dei pascolo alpini ed impedire agli speculatori di poter partecipare ai bandi di gara per l’affitto degli alpeggi di proprietà pubblica.
Si richiede dunque l’intervento della Regione Piemonte affinché “imponga” ai singoli comuni una serie di normative per la gestione dei propri pascoli che tutelino i veri alpeggiatori.
Se da una parte i Comuni possono gestire i propri terreni come meglio ritengono, dall’altra vi sono delle esigenze collettive che suggeriscono un’adeguata politica a favore della conservazione dell’ambiente, della salvaguardia della biodiversità, dell’assetto idrogeologico e del benessere degli animali; per cui è indispensabile tutelare chi svolge un ruolo fondamentale per la montagna attraverso l’allevamento in alpeggio.
ADIALPI 9 luglio 2012